martedì 31 gennaio 2012

E' tutto qui.



A volte non capisco perché mi sforzi tanto nelle cose. Serve davvero a qualcosa? Non è forse meglio lasciar perdere e risparmiare a se stessi l'umiliazione del fallimento?


Le persone non dovrebbero mai rimanere sole più del dovuto. Le costringe a riflettere. Sui loro errori, sulle loro sconfitte, mai sulle cose positive. Perché? Qual è il perverso senso di tutto ciò?
Il punto è che non dovrei scrivere. Accettare il fatto che è un universo che posso solo contemplare con ammirazione da un vetro appannato, disegnando con un dito figurine stereotipate e infantili. Impossibile andare oltre. Ogni tentativo è un'ulteriore, dolorosa, craniata sul vetro.
E' un mondo di cui non conosco le regole; impossibile fingere il contrario, perché ogni cosa diventa solamente più grottesca. Meglio lasciare tutto come sta. Meglio stare a guardare.

mercoledì 14 dicembre 2011

Essere perplessi.



Sono fermamente convinta che certe persone siano nate solo per farsi invidiare dal prossimo. Non v'è altra spiegazione. La loro perfezione non potrebbe essere spiegata altrimenti.
Le vedi sull'autobus, alle 7:00 della mattina, con dei boccoli che ricadono rigogliosi su una spalla, l'eyeliner perfettamente delineato sulla palpebra socchiusa, i vestiti dai colori pastello perfettamente intonati tra loro. E poi le rivedi alle 17:00, dieci ore dopo, perfettamente intatte, altrettanto linde e ordinate.
E ti chiedi - come cazzo è possibile. Devono appartenere ad un'altra specie. Perché io la mattina ho sonno, non ho voglia di truccarmi né di svegliarmi un'ora prima per farlo. E i capelli, i capelli non sono sempre in ordine, che diamine. Se poi mi si bagnano per la pioggia potrei assomigliare a un esperimento venuto male.
Mi soffermerei sui vestiti, ma non c'è molto da dire. Quando mi sveglio la mattina, alle 6:30 manco capisco dove mi trovo, maledico il mio destino di alzarmi all'alba e vado a fare colazione. Il mio armadio è una massa informe vagamente malefica, un buco nero in cui se infili un braccio non è poi detto che ritorni indietro.
Mi ritengo fortunata se quando la mano torna indietro ha afferrato una maglietta e un paio di jeans: FIGURIAMOCI ABBINATI. Sarebbe chiedere troppo al Caso.
Per quanto riguarda le scarpe il problema non si pone. Ho le mie simpatiche Etnies che rimangono sempre allacciate, e che infilo come un paio di pantofole senza neanche sciogliere il nodo.
Lo so, tutto ciò è molto triste. Ma la mattina proprio non ce la faccio, e non concepisco come ce la possano fare gli altri. Va al di là delle mie capacità di comprensione.
Ma poi, come facciano a mantenere intatte le loro faccine fino alla sera, è questo che mi sconvolge. Si divertono a prenderti per il culo, perché lo sanno che tu sei una persona normale e loro invece vengono dalla dimensione dei mutanti. Meriterebbero tante cose brutte e cattive.
Come la pioggia torrenziale di Cardarelli quando portano quelle ballerine di pelle di tasso misto daino, o un nubifragio apocalittico quando si sono appena fatte la piastra. Perché non può capitare solo a me.

Ecco, questo è il conciso pensiero ogni volta che vedo una di queste persone, formulato in un lasso di tempo che va dai 20 microsecondi ad un massimo di 2 minuti, a seconda del tempo in cui restano parcheggiate nella mia visuale.
Però non credo di invidiarle, nonostante tutto. Perché mi vien da pensare che forse non hanno poi molto da fare nella vita. Niente di interessante, almeno. O no?

venerdì 9 dicembre 2011

A dire il vero non so che scrivere.

 smells like teen spiri t by ~myiu14



Bene, eccoci qua. Un qua piuttosto astratto, ma meglio di niente.
Non so perché ho creato un blog, ma questo è già un ottimo motivo per averlo fatto. 


Il punto è che ho troppi pensieri per la testa - ma proprio tanti. A volte mi parlano tutti insieme, ed è impossibile starli a sentire tutti, e allora perché non metterli per iscritto?
Perlomeno tentare, perché riportare tutto ciò che avviene nella mia testa temo sia del tutto fuori luogo e anche non proprio carino.
Oddio, adesso passerò da schizofrenica, e non è bello. No, ho diverse paturnie mentali, ma la schizofrenia non rientra tra queste purtroppo - anzi, per fortuna. 
Già che ci siamo conviene parlare un po' di me, in maniera generale. 
Parlavo di paturnie mentali: la principale penso sia la paranoia. Sono la persona più paranoica che possiate mai incontrare su questa terra, e se vi starete chiedendo se magari non sono anche ipocondriaca - BING! Avete vinto un orsacchiotto. Sono tremendamente ipocondriaca, specialmente dopo le prime due stagioni di Dr. House, e a volte posso diventare estremamente irritante. Triste a dirsi.
Ok, che bello iniziare un blog con questa precisazione. Il punto è che penso sia fondamentale per capire tutto quello che andrò scrivendo nei prossimi giorni. Non troverete nulla di intellettuale, né interessante dal punto di vista umano, a meno che non studiate psicologia e rimaniate affascinati dalla mia psiche contorta. In tal caso, fatemelo sapere. 
Penso che scriverò qualsiasi cosa mi passi per la testa, e un po' mi viene da ridere. Potrei parlare di galline padovane così come del senso della vita, per quel che ne so - dipenderà dalla giornata. Dipende tutto dalla giornata. 
Sì, sono anche incredibilmente lunatica.
Che bella personcina, penserete. A dire il vero non sono così pazza come voglio descrivermi, lo faccio per quella vena di narcisismo che ci contraddistingue un po' tutti. 
Credo che il mio argomento preferito sarà parlare della gente. Sì, mi diverte analizzarla, quasi fossi un Zola dell'ultima generazione, ed annotare le mie conclusioni. Perché è molto più innocuo che analizzare me.
Ok, dopo questa affermazione mi sono persa anche l'ultimo coraggioso lettore arrivato fin qui.

Riflettendo, in un' introduzione dovrei dire qualcosa di carino su di me. Perlomeno un povero cristiano di lettore si aspetta questo, altrimenti andrebbe a impiegare il suo tempo in maniera migliore già sin dalla seconda riga. Ebbene, non mi viene in mente niente di grazioso da dire su di me. Che cosa triste. Non che non abbia lati positivi, ma non mi vengono in mente così su due piedi. Sono cose su cui bisogna riflettere.
E poi che gusto ci sarebbe, a sapere tutto di me fin da subito? Ognuno mi penserà come vuole, e allora io apparirò e non sarò così allo stesso tempo.
Ok, credo di aver detto il numero massimo di boiate consentite per una giornata. Vi ringrazio sin da ora, per cosa decidetelo voi, io intanto sono passata da persona gentile. 
Alla prossima!